Ciclovia del Volturno

Distanza:
145 km

Giorni:
almeno 3

Terreno:
88% asfalto

.

Percorribilità:
medio/facile

% Percorribile:
90%

Salita totale:
800 metri

Punto più alto:
450 metri

Difficoltà:
5/10

Come è nata l’idea della Ciclovia

Un percorso ciclabile può nascere in tanti modi. Quello che segue il corso del fiume Volturno parte da molto lontano. Anni fa un gruppo di amici cominciò ad appassionarsi alla speleologia, esplorando le decine di grotte che si aprono dentro la montagna del Matese, al confine tra Campania e Molise. Le grotte rinsaldarono l’amicizia, e dopo qualche tempo il gruppo cominciò a girare il mondo: con il pretesto dell’esplorazione nacquero anche viaggi a piedi e in bicicletta. Molte di queste avventure si sono svolte su celebri e collaudati itinerari ciclistici europei, ma anche lungo direttrici più selvagge e complesse. Si è andata così accumulando una grande esperienza, e uno dei membri storici del gruppo, Salvatore Capasso, ha avuto l’idea di studiare un percorso lungo il Volturno. Insieme agli amici speleologi ha battuto le stradine secondarie lungo il fiume, alla ricerca dell’itinerario migliore e più lontano possibile dal traffico automobilistico: ne è nato il tracciato che va dalle sorgenti fino a Capua, poco prima della foce.

Inaugurazione

Il 17 e 18 settembre 2011, nel 150° anno dell’Unità d’Italia, è stata inaugurata la “Ciclovia del Volturno” ideata, durante i suoi innumerevoli viaggi in bicicletta, da Salvatore Capasso, realizzata dall’Associazione MTB&Trekking Volturno, e interamente finanziata dalla Banca Capasso S.p.A.. La Ciclovia, unica nel suo genere nell’Italia centro-meridionale, fiancheggia, ove possibile, il corso del fiume Volturno, ed è un facile percorso per cicloturisti, dotato di segnaletica, che si sviluppa prevalentemente su strade secondarie e di campagna.

La Banca si è fatta promotrice nel 2008 della realizzazione della “Ciclovia del Volturno” nell’ambito della valorizzazione del territorio alifano – matesino puntando su di un turismo sostenibile ed eco compatibile. La bicicletta costituisce un mezzo di locomozione a metà strada tra la necessità di spostamento e con il piacere di farlo con la lentezza, in contatto con la natura e le realtà locali. Diversi paesi europei, e alcune regioni italiane, si sono ormai attrezzati per favorirne l’uso, ripristinando viabilità in disuso e dando luogo a nuovi tracciati esclusivamente riservati alla bicicletta. Un esempio sono i fiumi, che offrono per la loro natura un’occasione di pedalata particolarmente piacevole.

“Protagonista dell’itinerario è il fiume Volturno – così scrive il giornalista e fotoreporter naturalista Giulio Ielardi sul mensile Plein Air del mese di settembre del 2012 – con i suoi 175 chilometri uno dei principali del nostro Mezzogiorno. Dalle Mainarde al Tirreno, le sue acque solcano freschi paesaggi appenninici, campagne e insediamenti urbani, fino alla piana costiera profondamente segnata da modificazioni territoriali poco o niente pianificate”. La Ciclovia del Volturno ha bisogno di amici sul territorio – prosegue Giulio Ielardi – per svolgere appieno la funzione di volano del turismo locale. Lo stanno capendo i sindaci, lo stanno capendo le altre realtà associative, lo stanno capendo forse più in fretta alcuni privati. Quel che occorre prioritariamente è una rete di ospitalità che veda il coinvolgimento pieno delle comunità locali”. La Ciclovia inizia in Molise, alle sorgenti del Volturno, nei pressi della Abbazia dell’VIII secolo di San Vincenzo al Volturno e si snoda per circa 144 chilometri, lungo valli e colline, ricche di storia e di emergenze naturalistiche, e termina nella antica città di Capua. Il percorso è adatto per chi ama pedalare in tranquillità e, pertanto, non solo per il singolo ciclistica ma soprattutto per le famiglie e gruppi organizzati. Due sono le regioni interessate, ventotto i comuni attraversati, tre i parchi (Parco nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio, Parco regionale di Roccamonfina e foce del Garigliano, Parco regionale del Matese). Sono state istallate duecentocinquanta tabelle direzionali, trenta tabelle informative, seicento segnali di conferma del percorso, otto tabelloni di grande formato con la piantina dell’intero percorso.

L’itinerario, seppur in forma ridotta – dalle sorgenti sino alla città di Alife, per complessivi 56 chilometri – è stato inserito dal Touring Club nella nuova edizione della Guida “Italia in bicicletta”, 100 percorsi in bicicletta tra i più interessanti della penisola. In Campania  unico itinerario meritevole di essere preso in considerazione insieme con quello famosissimo della Costiera Amalfitana. (Touring Editore – Italia in bicicletta – Ecoways, ciclabili, vacanze: 100 itinerari a pedali dalla gita al percorso a tappe. Online le tracce gps dei tracciati migliori – Nuova Edizione – 2013).

Giulio Ielardi, Plein Air, n° 482, settembre 2012

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I PUNTI PRINCIPALI DA SAPERE SUL PERCORSO CHE STAI AFFRONTANDO

Lungo stradine secondarie e campestri, costeggiando il fiume e incontrando tantissimi comuni, la Ciclovia del Volturno si percorre senza particolari difficoltà tecniche: prevalentemente pianeggiante, in leggera discesa dalla sorgente a Capua, con solo alcuni dislivelli accessibili si può completare senza problemi in un fine settimana.

La Ciclovia non presenta piste ciclabili o corsie dedicate, ma il traffico in queste strade è stradine è talmente poco sostenuto da non rappresentare un problema.

Comune di Cerro al Volturno: superata la frazione Valloni, al km 12,00, si lascia la Provinciale per imboccare una stradina sterrata con tratti di asfalto molto rovinati con vegetazione emergente al fondo dissestato. Segue discesa ripida con tratto franato, prestare la massima attenzione si consiglia di percorrere il tratto con la bici a mano. Segue salita rapida fino ad una fonte, loc. Casale nel comune di Colli a Volturno.

Percorso alternativo: per la chiusura della diga di “Ripaspaccata”, si consiglia di voltare a destra (segnalare sull’albero) dopo Colli al Volturno al km 22,500, alla fine di una lunga discesa, attraversando il caratteristico ponte di ferro sul Volturno (Ponte Rosso) procedendo fino ad incrociare la Statale (Bar/Pizzeria) che si segue a sinistra in direzione di Venafro (3 km circa). Successivamente, alla fine di una salita, in una curva, si lascia la Statale e si gira a sinistra seguendo da qui la segnaletica per una stradina asfaltata in buone condizioni. Dopo una lunga discesa il percorso riprendere la strada proveniente dalla diga al km 26,700.

Attenzione al traffico sulla Statale.

Km 31,500: al km 31,500, dopo aver attraversato il lungo ponte dei “Venticinque Archi” il percorso prosegue sulla statale perché la sterrata per il caratteristico villaggio “Campo della Fontana” non è più percorribile per una frana.

Nella prima parte della ciclovia, dal Rocchetta Alta fino alle campagne Alifane, è possibile trovare delle aree tranquille per effettuare free camping. Da tenere in considerazione eventuali proprietà private.

Lungo tutto il percorso è possibile trovare piccoli market locali e anche diverse fontane pubbliche. L’acqua in queste zone non manca.

Il percorso, soprattutto nella prima parte che da Rocchetta arriva in prossimità della città di Alife, può essere effettuato anche da bambini che hanno comunque una buona padronanza della bici.

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